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VISITE CON APPROFONDIMENTO DIDATTICO

Benvenuti nella pagina dedicata alle visite di Me.MO Cantieri Culturali. Siamo lieti di offrirvi la possibilità di partecipare a visite con l'approfondimento didattico che vi condurranno alla scoperta dei nostri spazi culturali unici e affascinanti.
Durante queste visite, avrete l'opportunità di esplorare le varie sale e gli ambienti che compongono il nostro polo museale, immergendovi in un'esperienza coinvolgente e stimolante. I nostri operatori vi accompagneranno tutto lungo il percorso, fornendovi interessanti informazioni sulla storia, l'architettura e le attività culturali svoltesi.
Non perdete l'occasione di vivere un'esperienza unica e arricchente, prenotate la vostra visita oggi stesso!

Il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia

Il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia è stato costruito intorno ad uno dei più importanti siti preistorici europei. Il paleosuolo, scoperto nel 1978, ha un’estensione di circa 300 mq e conserva migliaia di reperti datati a 600.000 anni da oggi. Tra questi, in parte ancora in situ, e in parte esposti nelle sale del Museo, ci sono strumenti in pietra e ossa animali fossili che presentano le tracce dello sfruttamento da parte dell’Homo Hidelbergensis
All' interno del padiglione didattico è custodito il reperto umano più antico d'Italia e in seguito al riallestimento del 2023, sono di grande attrattiva le ricostruzioni degli esemplari più rappresentativi della fauna caratteristica della zona durante il Paleolitico Inferiore.

Il Museo Archeologico di Venafro

Museo Nazionale di Castello Pandone

Nel cuore di Venafro, sorge il suggestivo Castello Pandone, un’antica fortezza medievale trasformata nel XVI secolo in un elegante palazzo nobiliare. Celebre per i suoi straordinari affreschi su intonaco a rilievo che ritraggono, in grandezza naturale, i cavalli del Conte Enrico Pandone, il castello offre ai visitatori un viaggio unico nel tempo.
Al secondo livello dell’edificio ha sede il Museo Nazionale del Molise, custode di una preziosa collezione d’arte che abbraccia un ampio arco cronologico, dal Medioevo all’età contemporanea.
Il percorso museale si apre con affreschi medievali, sculture trecentesche e un raro polittico in alabastro del XV secolo di scuola inglese. Prosegue poi con opere della pittura centro-meridionale del Seicento rappresentata da maestri come Luca Giordano e Francesco Solimena, per arrivare alla pittura di genere napoletana del XVIII secolo.
Di grande interesse le sezioni dedicate alla prima metà del Novecento, in particolare la Collezione Musa, con stampe fotografiche, dipinti a olio e xilografie che raccontano l’opera eclettica dell’artista Romeo Musa. A completare l’esperienza, uno spazio speciale dedicato al celebre fotoreporter Robert Capa, con uno scatto documenta un momento storico e umano di straordinaria intensità.
Un luogo ricco di fascino, dove arte, storia e cultura si intrecciano per regalare ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

Castello Pandone Venafro

Il Museo Archeologico di Venafro

Ospitato nel suggestivo monastero seicentesco di Santa Chiara, il museo Archeologico di Venafro, raccoglie reperti dall'età preistorica fino al medioevo.
Inaugurato nel 1931, il museo si è arricchito nel tempo grazie a importanti campagne di scavo e recenti ricerche archeologiche che hanno permesso di ampliare l’esposizione con scoperte affiancate al nucleo originario di reperti proveniente dalla storica località di Sant’Aniello.
Il percorso museale è distribuito su due piani e documenta l'occupazione del territorio in età romana, con sezioni dedicate a necropoli, opere pubbliche, insediamenti produttivi e splendide domus. Tra i reperti spiccano elementi architettonici romani, affreschi, mosaici, una raffinata tatua di Venere di epoca antoniniana (II secolo d.C.) e un raro set di scacchi altomedievali.
Particolarmente rilevante è l’ala più recente dell’allestimento, che espone i materiali rinvenuti nel sito monastico di San Vincenzo al Volturno, considerato uno più importanti complessi benedettini medievali d’Europa.
Il museo è un'importante testimonianza della storia di Venafrum e offre ai visitatori un viaggio attraverso le diverse epoche storiche del territorio.

Il Museo Archeologico di Venafro

Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno

Sulle rive del fiume Volturno, ai piedi delle maestose Mainarde, si erge l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, uno dei più straordinari complessi monastici dell’alto Medioevo europeo. Fondata nell’VIII secolo da tre nobili beneventani, l’abbazia conobbe un rapido sviluppo grazie al sostegno di Carlo Magno, diventando uno dei centri benedettini più influenti d’Europa.
Nel IX secolo l’abbazia raggiunse il suo massimo splendore, distinguendosi non solo per la ricchezza artistica e le vaste proprietà, ma anche per l’imponente architettura che comprendeva basiliche, cripte affrescate, chiostri, refettori, officine e ambienti destinati all’accoglienza di pellegrini e viandanti.
Il complesso subì gravi danni con il terremoto dell’848 e ulteriori devastazioni durante l’incursione dell’emiro di Bari Sawdan nel 881, ma nonostante questi eventi ha saputo conservare nel tempo il suo fascino millenario.
Oggi il percorso di visita conduce tra i resti della Basilica Maggiore, le cripte e gli ambienti monastici; nel refettorio e nella Sala dei Profeti si ammirano ancora gli straordinari pavimenti in laterizi, realizzati e siglati dai monaci e, in diversi punti del sito eleganti intarsi marmorei che un tempo impreziosivano gli spazi più rappresentativi.
Un’esperienza suggestiva che intreccia archeologia, spiritualità e natura, restituendo intatta l’essenza della cultura benedettina nel cuore più autentico del Molise.

Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno

Area Archeologica - Saepinum-Altilia

Saepinum—Altilia è un sito archeologico straordinario situato nel Molise, tra i boschi del Matese. Questo sito romano di età augustea si colloca all’interno di una cinta muraria di 1250 metri lungo il cui perimetro si aprono quattro porte monumentali allineate rispettivamente al cardo e al decumano, ovvero le strade principali del municipio.
Nel cuore del sito si apre il foro, la piazza principale, circondata da edifici pubblici come la basilica, un'imponente struttura amministrativa. Tra i resti antichi, emergono casali in pietra, costruiti tra il XIV e XIX secolo, utilizzando materiali provenienti dagli edifici romani in rovina.
Originariamente noto come Saipins o Saipinom dai Sanniti, divenne Saepinum in epoca romana. Il nome suggerisce una vocazione naturale per la sosta delle greggi transumanti. L'area fu abbandonata intorno al IX secolo, in seguito ad un'invasione saracena, momento in cui la popolazione trovò rifugio nei monti circostanti, creando paesi arroccati visibili ancora oggi.
Un luogo che racconta la storia intessuta tra le sue rovine e la natura sopravvissuta, offrendo uno sguardo unico sul passato e sulla capacità di adattamento delle comunità che hanno abitato queste terre.

Saepinum—Altilia

Area archeologica di Larino

Larino è un importante centro del territorio dei Frentani meridionali, frequentato già in epoca preistorica. I Frentani avevano rapporti con i Dauni e Larino si trovava al centro di importanti vie di comunicazione.
Il primo impianto della città risale all'età arcaica, regolarizzato nel IV sec. a.C. secondo lo schema ippodameo. Nel VI sec. a.C., vi era una necropoli a Monte Arcano e altre aree di sepoltura in diverse zone. Tra il III e II secolo a.C., Larino ebbe il suo massimo sviluppo, con una zecca locale e scambi commerciali con la Grecia e altre comunità italiche.
Alleata di Roma nel III sec. a.C., divenne municipio dopo la Guerra Sociale. Anche gli insediamenti rurali si svilupparono, con maggiore specializzazione delle colture e utilizzo di manodopera servile. L'edilizia cittadina fu attiva, come dimostra una domus repubblicana con un mosaico di cernie e polpi.
Nel I sec. a.C., Larinum prosperò con nuovi edifici e spazi monumentali, tra cui un'ara artigianale, un tempio dedicato a Marte e un'area sepolcrale. L'anfiteatro, costruito in epoca flavia, presentava mosaici di notevole bellezza.
La città iniziò a declinare già prima della dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente, con tracce di abbandono e spoliazione dell'anfiteatro. Il definitivo abbandono del sito si verificò nel IX secolo a causa delle incursioni saracene.
Area archeologica di Larino
Prima domenica del mese

L'ingresso Mic Direzione Regionale Musei Molise è gratuito.
visite con approfondimento  didattico a cura di Me.Mo Cantieri Culturali nei luoghi della cultura della Direzione regionale Musei Molise e Parco Archeologico di Sepino
Orario: dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
Costo €5 a persona.

Presidio musei:
  • Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia;
  • Museo Nazionale di Castello Pandone;
  • Museo Archeologico di Venafro;
  • Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno.   
  • Parco Archeologico di Sepino
Prima domenica del mese
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